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You never stop learning

Editoria Multimediale c/o La Sapienza, Roma

Due anni divisi tra le lezioni nella Caserma Sani (Via Principe Amedeo) e quelle al Coris (Via Salaria). Un periodo dedicato allo studio dei media, del giornalismo e dei linguaggi. Ho avuto modo di conoscere e discutere con validi docenti: Giuseppe Anzera e Roberto Gritti, specialisti di Sociologia delle relazioni internazionali; Paolo Montesperelli, sociologo ed esperto di ricerca sociale; il giornalista Vittorio Roidi; l'appassionante studioso della cultura americana Fabio Tarzia.

Ho seguito il curriculum Filologico Letterario, per la precisione!

In questo periodo ho avuto la possibilità di assistere alle lezioni di alcuni appassionati conoscitori della nostra lingua, letteratura e storia: Clemente Mazzotta, grande filologo purtroppo scomparso proprio in quegli anni; Emilio Pasquini, filologo, storico e critico di Dante; Bruna Conconi, cinquecentista della letteratura francese (nonché mia relatrice); Anna Ottani, esperta di Storia dell'arte moderna. E ce ne sarebbero molti altri da ricordare.

Ma l'università per me è stata anche e soprattutto discussione, autorganizzazione, autoformazione. Facevo parte del collettivo autogestito Rete Univrsitaria nel quale ho imparato a guardare in maniera critica la realtà e il mondo accademico,a discutere e rispettare gli altri, a condividere i miei averi ed i miei saperi. 

Solo grazie a questa esperienza ho potuto maturare la mia idea di università: non delle aule asettiche che ospitano classi silenziose e annoiate, ma lezioni partecipate e orizzontali nelle quali il sapere non viene distribuito dall'alto, ma si condivide e si autogenera dalla condivisione. 



La mia idea è rimasta questa, anche se tra Bologna e Roma ancora non ho trovato un'università del genere.

Alcuni professori puntavano sull'importanza dei lavori di gruppo, finalizzati a  creare prodotti multimediali collaborando e scambiandosi idee e capacità. Uno di loro è il Professor Fabio Tarzia, appassionato studioso di Letteratura e Sociologia. Le sue lezioni sono state illuminanti per me.

Il risultato è stato Canti di Stagione, un format leggero ma di spessore che unisce musica e storia, diretto ad un pubblico tra i 15 e i 60 anni, non necessariamente colto. Un'ottima esperienza formativa di autogestione e lavoro di gruppo. 

 

 

Durante il suo corso di Storia e evoluzione dei modelli di giornalismo, io ed altri colleghi abbiamo lavorato insieme all'ideazione di un format televisivo per un programma scientifico. 

 

Guarda la sigla

Abbiamo lavorato in un gruppo di cinque persone, ognuna con un proprio compito. Ci siamo riuniti settimanalmente per circa un mese, editando un documento collettivo su Google Drive. L'obiettivo era creare un programma che raccontasse gli eventi attraverso la musica, ripercorrendo alcuni momenti fondamentali della storia Italiana. Nel 2013 su Rai Tre va in onda Sostiene Bollani che ha molti elementi in comune con il la nostra idea: abbiamo avuto fiuto!

Un'altra occasione eccezionale è stata la conoscenza del Professor Pasquale Mallozzi, giornalista e gran conoscitore dei new media. Una persona stimolante e propositiva che ha spinto gli studenti a collaborare per la produzione di inchieste sulla vita degli studenti universitari.

Il mio gruppo - Qi Wang, Marco Orlando, Francesco Liberatore, io - ha deciso di raccontare la storia della nostra collega Qi, una ragazza cinese da poco trasferitasi a Roma per studiare alla Sapienza. L'abbiamo seguita riprendendo i suoi gesti quotidiani e indagando sulla sua esperienza nella Capitale e sulle sue conoscenze riguardo al nostro paese. Decisamente un lavoro di cui essere orgogliosi

Canti di Stagione

Nella Roma di Qi

Sempre nell'ambito dell'inchiesta sulla vita degli studenti universitari a Roma, ho deciso di creare qualcosa in proprio, di raccontare la mia vita da studentessa pendolare. In chiave ironica, come piace a me.

Un videoclip breve e dal ritmo veloce, perfetto per rappresentare la frenesia delle mie giornate.

Questo lavoro mi ha impegnata per circa un mese, ho utilizzato la mia Kodak digitale, ho montato i clip con PinnacleVideoSpin.

Every Day a Student Way

La Magistrale

La Triennale

Quell'università che cercavo e che non trovavo in Italia l'ho scoperta in Francia: era l'Université de Paris8 Vincennes Saint-Denis.Qui ho scoperto metodi d'insegnamento alternativi e rivoluzionari, ho conosciuto e scambiato opinioni con professori giovani, all'avanguardia e preparati: Lionel Ruffel, appassionato docente di Letteratura Mondiale; Chloé Laplantine, giovanissima critica di Baudelaire; Bérengère Bouard, esperta di linguistica generale; Pierre Bayard, stravagante specialista di letteratura francese. E l'indimenticabile Stéphane Rolet, eccentrico docente di retorica che portò l'intera classe in gita a Versailles, senza dimenticare una busta di uova sode per banchettare nel giardino della reggia.

C'era da aspettarselo: Paris8 nasce nel '69 grazie a grandi pensatori come Foucault, Deleuze, Lyotard, Popper. Un'anti-accademia in periferia, progettata per rompere i tradizionali rapporti fra professori e studenti, aprendo le porte del sapere a stranieri e lavoratori, iniziando corsi innovativi di cinema, psicanalisiteatro. Tutto è rimasto così: resta l'eguaglianza tra diverse classi di professori, non esistono  lezioni di massa, gli studenti hanno a disposizione materiali, aule e strumentazioni. 







 

L'Erasmus a Paris8

Tutte queste esperienze - aver accesso ad una biblioteca fornitissima e sempre aperta,  aver vissuto in quest'ambiente, aver frequentato corsi e professori d'avanguardia, aver conosciuto studenti di ogni nazionalità e ceto sociale, aver partecipato ad assemblee e scioperi - mi hanno profondamente cambiata e hanno rafforzato la mia visione dell'università come luogo di discussione e scambio, non di nozioni scollegate e automi che imparano la lezione a memoria.

Lettere Moderne c/o Alma Mater Studiorum, Bologna

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